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Disturbi gastrointestinali e celiachia

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Mai più vero fu il detto “ragionare con la pancia”. Esiste infatti un collegamento, un’asse tra intestino e cervello, così solido da permettere all’uno di influenzare l’altro: ecco perché quando siamo molto stressati e preoccupati spesso somatizziamo, proiettando il nostro malessere sull’intestino e in generale sull’apparato digerente, e motivo per cui quando soffriamo di problemi intestinali ne può risentire anche il nostro benessere a livello mentale.

Prendersi cura del nostro apparato digerente ha quindi numerosissimi benefici a livello mentale e fisico: l’intestino, infatti, funge da barriera naturale contro tossine e batteri che potrebbero essere assorbiti dal nostro corpo, interviene nella produzione di vitamine, enzimi e ormoni, regola la peristalsi per una buona regolarità intestinale e influisce sul sistema immunitario, rafforzando le difese immunitarie e prevenendo l’insorgere di malattie autoimmuni.

Un mal funzionamento del tratto gastrointestinale potrebbe portare all’insorgenza di alcune patologie, alcune molto comuni altre più rare, ma pur sempre fastidiose. Alcuni esempi:

  • IBD: disturbi infiammatori cronici del tratto intestinale, come Morbo di Crohn e Colite Ulcerosa.
  • IBS: disturbo cronico funzionale, più comunemente conosciuto come sindrome dell’intestino irritabile.
  • Celiachia: malattia autoimmune dell’intestino tenue attivata dall’assunzione di glutine.

Nel nostro laboratorio eseguiamo diversi test su campioni biologici differenti (sangue, feci..) per la diagnosi di patologie legate all’apparato gastrointestinale. Nello specifico oggi affrontiamo l’argomento celiachia

La celiachia: cos’è e come individuarla

La celiachia è una patologia cronica autoimmune che provoca una reazione immunitaria dell’organismo all’assunzione di glutine (complesso proteico presente in molti cereali, come orzo, frumento e segale), che scatena una risposta immunitaria che colpisce l’intestino tenue. Il persistere di questa risposta produce un’infiammazione che danneggia le strutture fondamentali dell’intestino tenue, i villi intestinali, causando un appiattimento e di conseguenza un’incapacità di assorbire i nutrienti (malassorbimento).

Le statistiche Istat riportate nella Relazione Annuale al Parlamento sulla Celiachia 2019 dimostrano che in Italia, al 31/12/2019, risiedono 225.418 celiaci di cui 158.107 sono femmine e 67.311 sono maschi.

I sintomi della celiachia possono essere anemia, perdita di densità ossea, debolezza muscolare, alopecia, formicolio a mani e piedi, convulsioni, afte orali, infertilità e cefalea. Diventa quindi essenziale individuare i sintomi da subito per garantire al paziente una dieta adeguata, necessaria al mantenimento di un’elevata qualità di vita.

Quali esami eseguire?

test sierologici per la diagnosi di celiachia consistono nella ricerca nel sangue di specifici anticorpi la cui presenza è indicativa di intolleranza al glutine:

  • anticorpi anti-transglutaminasi (tTG) si può eseguire anche l’anti-transglutaminasi riflessa
  • anticorpi anti-gliadina (AGA)
  • anticorpi anti-endomisio (EMA).

In associazione ai test sierologici, può essere opportuno eseguire il test genetico per la predisposizione alla malattia celiaca (con ricerca l’aplotipo HLA DQ2/DQ8).

Il Centro Beccaria tramite la branca specialistica di Gastroenterologia e attraverso gli esami eseguiti presso il laboratorio interno, permette ai pazienti di intraprendere il cammino di diagnosi e la corretta gestione delle patologie gastrointestinali.

Si eseguono inoltre interventi endoscopici come gastroscopia, colonscopia e rettoscopia e indagini diagnostiche specifiche come l’ecografia delle anse intestinali.

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