Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita nel 1981 dall’ONU in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, per promuovere una più ampia sensibilizzazione sul tema.
Anno dopo anno la nostra società sta facendo grandi passi avanti per tutelare i diritti delle persone diversamente abili, ma la strada da intraprendere è ancora molto lunga.
“Disabile” è infatti un paradigma più sociale che medico: la disabilità non si identifica soltanto con una condizione di salute, ma anche nelle barriere ambientali e sociali che impediscono l’inclusione senza limiti dell’individuo nella società. Basta guardarci attorno con attenzione; spesso non ci rendiamo conto di quanto le nostre città, le nostre strade e i nostri edifici siano inagibili per una parte della popolazione: secondo i dati ISTAT, infatti, nel 2019 1 anziano su 10 presenta un’alta riduzione di autonomia e il 3,5% dei giovani iscritti all’anno scolastico 2019-2020 ha una disabilità motoria o sensoriale. Per quanto riguarda l’inclusione sociale, limitata a sua volta da quella ambientale, si parla spesso di discriminazione nei confronti di tutti coloro vengono considerati “diversi”: bullismo, cyberbullismo e segregazione sono soltanto alcune delle conseguenze.
Quali sono dunque le prerogative per andare verso un futuro più inclusivo?
Abbattere le barriere sociali di certo non è cosa facile, ma un aiuto può fornirlo l’iniziare da quelle ambientali, ovvero da tutto quello che può essere fatto nel concreto: pedane di accesso agli edifici, marciapiedi che consentano la salita e discesa agevolata per carrozzine, mezzi pubblici con rampe retraibili. Diventa però essenziale che tutte le istituzioni prendano provvedimenti per andare verso la giusta direzione.
La sanità, lato suo, si impegna non solo a curare i sintomi, i problemi fisici e psicologici legati alle disabilità per garantire una prospettiva di vita migliore, ma ad agevolare qualsivoglia processo per consentire a tutti i pazienti di avere il medesimo trattamento.
Il Centro Polispecialistico Beccaria dispone sia di un ingresso prioritario specifico per i portatori di Handicap, sia di un servizio di Assistenza Domiciliare per garantire supporto sanitario a tutti coloro che sono impossibilitati a spostarsi. Il servizio viene svolto da personale specializzato che è a disposizione del paziente per garantire cure e attenzioni.