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Alimentazione e Disturbi Alimentari

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Una mela al giorno toglie il medico di torno, si dice, ma in realtà sono una dieta sana ed equilibrata e dei checkup periodici a garantirci il benessere fisico.

Il cibo è il carburante del nostro organismo e proprio come funziona con le automobili se sbagliamo ad inserire il carburate tutto il meccanismo non lavora correttamente e si blocca.

Cosa rende una dieta sana ed equilibrata?

Una “corretta” ripartizione calorica prevede che la razione alimentare quotidiana sia distribuita in cinque pasti principali, di cui tre più importanti (prima colazione, pranzo e cena): la colazione dovrebbe fornire circa il 15-20% delle calorie totali, il pranzo e la cena il 40-35% ciascuno, mentre il rimanente 10% dovrebbe essere coperto dallo spuntino pomeridiano e da quello mattutino. Per quanto riguarda la scelta di verdure e frutti, proteine e carboidrati ad ogni pasto, una scelta sana sarebbe quella di occupare la metà del proprio piatto di frutta e verdura, un quarto del proprio piatto di proteina e un quarto del proprio piatto di carboidrati.

Nonostante queste siano buone abitudine consigliate, una dieta sana e specifica viene definita sempre e solo con l’aiuto di uno specialista in alimentazione, soprattutto se il paziente ha una negativa relazione pregressa con il cibo (obesità, disturbi alimentari).

Cosa sono i disturbi alimentari?

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Si manifestano prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile, nonostante sia bene non generalizzare e prestare attenzione a quelli che potrebbero essere i campanelli d’allarme.

I campanelli d’allarme che indicano che una persona a noi vicina potrebbe soffrire di DCA sono:

  1. Perdita di peso dovuta ad una riduzione del cibo ingerito o ad un’eccessiva attività fisica
  2. Abbuffarsi di cibo in un limitato periodo di tempo dopo non aver mangiato per tutto il giorno
  3. Perdita del ciclo mestruale
  4. Preoccupazione eccessiva per la propria immagine corporea (controllo frequente del peso, conteggio delle calorie ingerite)
  5. Isolamento sociale inizialmente durante i pasti che poi si estende ad altri momenti della giornata
  6. Depressione e/o ansia
  7. Cambiamenti della personalità (umore instabile, rabbia elevata, pianti frequenti)

Questi campanelli potrebbero portare all’individuazione di un DCA, come ad esempio:

  • Anoressia nervosa (privazione del cibo non dovuta all’assenza di fame ma all’esigenza di essere magri)
  • Bulimia nervosa (abbuffate di cibo seguite da senso di colpa e da espulsione del cibo ingerito tramite vomito o lassativi).
  • Disturbo dell’alimentazione incontrollata, (le persone che ne sono colpite sentono il bisogno urgente di consumare enormi quantità di cibo in un breve lasso di tempo, anche se non sono affamate.)

Il controllo e di conseguenza la cura di un DCA richiede l’aiuto di un team di psicologi e nutrizionisti che possano aiutare il paziente prima di tutto a riconoscere il problema e individuare l’atteggiamento alimentare come dannoso, per arrivare alla presa di coscienza di poter cambiare arrivando ad instaurare un rapporto più sano con il cibo e con se stessi.

Il Gruppo Beccaria, dispone del supporto di specialisti in psicologia e in scienze dell’alimentazione per poter supportarvi in questo percorso.

Per leggere l’approfondimento sul tema della nostra psicologa la dott.ssa Mirto, clicca qui sotto.